La polemica

Elon Musk risponde al Wall Street Journal: «TMZ ha standard più alti»

Accusato di aver consumato droghe in diverse occasioni, l'eccentrico miliardario ha affidato a X la (laconica) risposta
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Red. Online
08.01.2024 16:30

Il Wall Street Journal? Un giornaletto. Tant'è che TMZ, portale dedito al gossip, «ha standard molto più elevati». Eccola, la risposta di Elon Musk all'articolo del quotidiano statunitense, increntrato sulle presunte cattive abitudini del patron di Tesla, SpaceX e X. 

Il Wall Street Journal, in particolare, ha riferito di persone che «avrebbero visto con i loro occhi» Musk consumare LSD, cocaina, ecstasy e funghi psichedelici durante feste private. Non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo. Ai partecipanti sarebbe stato imposto di firmare accordi di riservatezza, come pure di lasciare i cellulari spenti all'entrata, per evitare video e foto compromettenti. A catturare l'attenzione del quotidiano è stato un evento a Los Angeles, nel 2018, in cui Musk avrebbe assunto «diverse compresse». L'anno successivo, in Messico, Musk avrebbe invece «festeggiato» con funghetti. Marijuana, ketamina e «droghe illegali» sarebbero state assunte in più occasioni, insieme al fratello Kimbal Musk e a un altro super-ricco, Steve Jurvetson, cofondatore di Future Ventures e investitore, tra gli altri, di SpaceX e Tesla.

Le «gole profonde» che hanno parlato con il Wall Street Journal hanno spiegato di essere preoccupate: il consumo di droghe da parte di Elon Musk potrebbe avere effetti negativi non solo sulla sua salute, ma pure sulla gestione delle aziende, per tacere dei contratti che lo legano ad altre società e al Governo. «Musk è parte integrante del valore delle sue aziende, e potrebbe influire sulla fiducia degli investitori, mettendo a rischio decine di migliaia di posti di lavoro».

I contratti federali, infatti, impongono alle aziende di rispettare il Drug-Free Workplace Act, una legge del 1988 secondo la quale chi vince un appalto dal governo federale o beneficia di sovvenzioni federali deve garantire ambienti di lavoro liberi dalle droghe come condizione preliminare per ricevere un contratto o una sovvenzione da un’agenzia federale. La violazione di queste norme, ha avvertito il Wall Street Journal, potrebbe far saltare i contratti di SpaceX.

Non è la prima volta che vengono pubblicate indiscrezioni e notizie sullo stato di salute mentale di Musk e sull'uso di droghe da parte del miliardario. Nel 2018, lo stesso Musk ha rilasciato una lunga intervista al New York Times per contrastare quanto veniva costantemente scritto sul suo conto. 

In un successivo tentativo di allontanare le speculazioni sul suo stato di salute, Musk ha pure partecipato al podcast di Joe Rogan, durante il quale ha fumato uno spinello offertogli dall'intervistatore. Fumare marijuana era «assolutamente legale», le parole di Rogan, visto che i due si trovavano in California. Le immagini dello studio sono diventate virali, con tutte le conseguenze del caso circa il deprezzamento delle azioni di Tesla. Questo incidente, chiamiamolo così, ha fatto sì che la NASA, un cliente chiave, per alcuni anni abbia sottoposto Musk a test casuali antidroga. Alex Spiro, uno degli avvocati di Musk, ha ribadito proprio questo punto in risposta alle ultime accuse del Wall Street Journal. Dichiarando al giornale che Musk è stato «regolarmente e casualmente sottoposto a test antidroga presso SpaceX e non ha mai fallito un test». Spiro ha aggiunto che l'articolo contiene «altri fatti falsi».

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