Delitto di Zalende, pene confermate

L'esecutore dell'omicidio di Ferrari e sua moglie dovrà scontare l'ergastolo, mentre in appello portata a 23 anni la prigionia del mandante
Red. Bellinzona
17.02.2016 16:47

MILANO - Ventitré anni di carcere al mandante, ergastolo all'esecutore. Queste le pene inflitte ieri in Appello all'italiano Ezio Gatti e al moldavo Ruslan Cojocaru per l'uccisione di Gianpiero Ferrari e di sua moglie Gabriella Plozza la sera del 21 novembre 2010 a Zalende, frazione del Comune poschiavino di Brusio in cui i coniugi abitavano ed erano titolari di un'impresa attiva in vari ambiti, dall'edilizia agli autotrasporti.

La sentenza di secondo grado è stata emessa dalla Corte d'Assise d'appello di Milano, che ha ritenuto colpevoli i due imputati confermando l'impianto accusatorio e il primo giudizio del Tribunale di Sondrio risalente al dicembre del 2014. In quella occasione al valtellinese Gatti erano stati inflitti 21 anni di carcere, pena che ieri è stata aumentata a 23. Secondo la Corte l'uomo, accusato di aver ordinato un'estorsione ai danni dei coniugi, non poteva non sapere che Cojocaru,da lui assoldato, si era recato armato al domicilio dei coniugi grigionesi.

Confermati pure gli addebiti a carico di Cojocaru, ritenuto autore del barbaro omicidio plurimo. Giunto di fronte a Gianpiero Ferrari (58 anni) e Gabriella Plozza (57) il moldavo si lasciò prendere la mano, massacrandoli: prima esplodendo contro di loro alcuni colpi di pistola, poi usandone una seconda per sfondare loro il cranio. La battaglia giudiziaria parrebbe tuttavia non essere finita. Gli avvocati difensori hanno annunciato l'intenzione di ricorrere in Cassazione, terzo grado di giudizio.

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