Pau dei Negrita a Lugano in missione per... Topolino
Si apre oggi alle 17:00 a Lugano, in via Cattedrale 3, la mostra dal titolo «100 opere per Disney 100». L’esposizione è allestita nelle sale della Marco Lucchetti Art Gallery.
I 100 anni dalla nascita del colosso dell’intrattenimento, la Disney Company, non potevano passare inosservati alla Marco Lucchetti Art Gallery che da sempre segna le proprie esposizioni con la cultura immersiva che le ha generate: la storia, la società e il segno stesso del fare arte sono mutati in questo secolo di Nona Arte in modo radicale. Abbiamo assistito alla trasformazione di una icona, Mickey Mouse, non solo in logo e nella rappresentazione della Disney stessa ma anche in un concetto che è memoria e tradizione, rottura degli schemi e controcultura dell’immaginario che sfocia nella Pop e nella Street Art.
La Galleria omaggia i 100 anni di storia della Disney con l’esposizione di 100 opere in una mostra collettiva, una capsula espositiva, due autori per una doppia inaugurazione e tre cataloghi a disposizione del pubblico.
Primi fra tutti, Andy Warhol che è esposto con PAU in un dialogo artistico allestito nel privé dal titolo HYPE ART.
HYPE ART
Un focus acuto e spietato mette a confronto, in uno spazio dedicato in seno all’esposizione, due segni e due artisti e un personaggio: Mickey Mouse. Le opere di Andy Warhol aprono un dialogo artistico con Paolo Bruni, ai più conosciuto come PAU front man dei Negrita, sul concetto di costruzione e decostruzione dell’immagine, sul colore e sulla forma, ritrattando il patto neoclassico. Topolino è amato e odiato per un concetto anche politico di visione sul mondo, riproducibile e mercificabile. Per Andy Warhol POP e popolare ma allo stesso tempo rappresentativo di una élite di personaggi sempre buoni e perfetti come le grandi icone americane. Per PAU è stata una sfida, un luogo artistico perfettibile attraverso i colori primari ma digeribile in qualche modo attraverso tecnica e scomposizione, una sezione quasi anatomica di un carattere comic che comunque lascia il segno entrando di diritto nell’Arte Contemporanea.

Poi l’ART MIND: quattro grandi artisti che hanno usato tecniche e soluzioni artistiche molto differenti tra loro.
ART MIND
Molti grandi Artisti outsider della Disney Company entrati a contatto con l’icona, il simbolo e il messaggio del mondo di Mickey Mouse hanno immaginato ed esplorato il suo universo con linguaggi diversi: della Street Art al Design. In questa ART MIND sono rappresentati dalla Ticinese Patrizia Mancuso e Max Ross, Sergio Cavallerin e Andrea Ghiselli per andare oltre l’immaginato con una visione multidimensionale del Topo più conosciuto al mondo. Iperrealismo, 3D, estroflessioni e cromatismo: quattro visioni, un solo personaggio. Un caleidoscopio concettuale interessante ed emotivamente stimolante grazie alla diversità delle tecniche e alla personalità degli Autori.
Ed ancora i grandi autori che hanno fatto la storia Disney: Giorgio Cavazzano, Massimo De Vita, Romano Scarpa, Giovan Battista Carpi, Giada Perissinotto, Silvia Ziche, Alessandro Gottardo, Laura Molinari, e Paolo Mottura.
Ma questi sono solo alcuni degli Artisti che potrete ammirare in Mostra.
La Marco Lucchetti Art Gallery propone, quindi, una esposizione eccezionale, mai organizzata prima per la qualità e la quantità delle opere, per le tecniche usate dagli Artisti presenti e la capacità descrittiva di un universo denso di personaggi e di ricordi: per i visitatori di tutte le età. Il percorso espositivo si sviluppa, quindi, in più direzioni verso la memoria del tratto che descrive Topolino con i classici e la nuova visione dell’Arte Contemporanea che ne ha assorbito il suo mito.

Un po’ di storia ….
Il Topo più famoso del mondo è nato in un garage nella primavera del 1928, quando Walt Disney ideò questo carattere, simile e opposto al gatto Felix che a quei tempi dominava quasi incontrastato la scena del mondo dell’animazione e pensò bene di battezzarlo Mortimer Mouse. Si racconta che fu la moglie a suggerirgli che il nome forse era un po’ troppo lugubre per i bambini, spingendo Walt ad optare per il definitivo Mickey Mouse.
Lo stesso Walt Disney, in un’intervista informale, raccontò la storia del vero topolino che ispirò il personaggio animato: «Mi affezionai particolarmente ad un topo domestico marrone. Era un piccoletto timido. Toccandolo sul naso con la matita, lo addestrai a correre all’interno di un cerchio nero che avevo tracciato sul mio tavolo. Quando me ne andai da Kansas City per tentare la fortuna a Hollywood, mi dispiacque lasciarlo. Così lo portai in un cortile, facendo attenzione che fosse un bel quartiere, e il piccoletto domato corse verso la libertà». Come sappiamo una delle caratteristiche tipiche di Topolino, oltre alle celebri orecchie, sono le quattro dita per mano, che dal 1929 (nel corto The Opry House) saranno infilate per sempre dentro gli ultra-famosi guanti bianchi. Se siete tra quelli che si chiedono perché abbia quattro dita anziché cinque, la risposta è semplice: in questo modo era più semplice disegnarne i movimenti. I guanti servivano invece a distinguere meglio le mani (bianche) dal resto del corpo (nero). Nei primi anni il «giovane» Mickey Mouse non era dotato di parola ma nel 1929 il mondo sentì la sua voce per la prima volta (nel corto The Karnival Kid), quando disse: «Hot Dogs!»; Walt Disney in persona diede la voce di Topolino e di Minnie per tutti i film fino al 1946.
Pau sarà presente il 17 novembre dalle ore 17:00, mentre Patrizia Mancuso sarà presente il 18 novembre dalle 11:00.
Esposizione fino al 20 gennaio 2024.
Orari Galleria: martedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00, sabato dalle 10.30 alle 17.00