La Domenica

Un conclave a tre per scongiurare lo shutdown ticinese

Ore concitate per Alessandra Gianella, Maurizio Agustoni e Boris Bignasca - I capogruppo di PLR, Centro e Lega devono trovare un'intesa per salvare il preventivo
©Gabriele Putzu
Andrea Stern
Andrea Stern
21.01.2024 11:02

Sono ore decisive per il futuro del Cantone. In questi momenti tre persone sono riunite in conclave per decidere se trovare un accordo dell’ultimo minuto attorno al Preventivo 2024 oppure se far perdurare il caos a tempo indeterminato, assumendosi il rischio di bloccare l’attività del Cantone. Perché senza un preventivo il Consiglio di Stato non sarebbe autorizzato a procedere a investimenti e dovrebbe limitare la sua attività allo stretto indispensabile.

Le tre persone che hanno in mano le sorti del Cantone sono Alessandra Gianella, Maurizio Agustoni e Boris Bignasca, capigruppo rispettivamente di PLR, Centro e Lega. Questi tre partiti sono tenuti a trovare un’intesa, un compromesso nell’interesse del Paese, visto che PS e UDC si sono già chiamati fuori con l’intenzione di presentare ognuno un proprio rapporto di minoranza.

Se anche PLR, Centro e Lega dovessero prendere strade diverse tra loro, il Cantone andrebbe verso un destino ignoto. Lo Stato si ritroverebbe in una situazione che per certi versi potrebbe far pensare al famigerato shutdown che paralizza gli Stati Uniti ogniqualvolta il congresso non riesce a trovare un accordo sulla legge di bilancio.

Uno stallo istituzionale che potrebbe concretizzarsi anche in Ticino se dopo oltre tre mesi di discussioni, chiarimenti e puntualizzazioni i capigruppo dei tre principali partiti non dovessero riuscire a firmare entro martedì un rapporto di maggioranza da sottoporre al Gran Consiglio.Poiché in questa malaugurata ipotesi l’approvazione del documento da parte del plenum slitterebbe a marzo, o forse persino oltre se i partiti dovessero continuare a difendere con rigidità ognuno la propria posizione.

Sarebbe tempo perso. Sia per i numerosi dossier che attendono di essere portati avanti e che dovrebbero giocoforza restare nei cassetti, sia per lo stesso riequilibrio dei conti pubblici approvato dal Parlamento nell’ottobre 2021 e confermato dal popolo nel maggio successivo. Perché lasciare scorrere il tempo oggi, significa solo che si dovranno fare maggiori sacrifici domani.

Ma c’è ancora un barlume di speranza e lo si trova nel conclave che in queste ore riunisce Alessandra Gianella, Maurizio Agustoni e Boris Bignasca. Il destino del Cantone è nelle loro mani. Solo loro possono ancora scongiurare la discesa del Cantone verso territori ignoti.

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