Il caso

L’hacker dei video di GTA VI rischia di passare l’intera vita in un ospedale psichiatrico

È quanto ha stabilito la corte londinese, specificando che Arion Kurtaj è affetto da autismo e non può affrontare un processo – Allo stesso tempo, ha dimostrato di non essersi pentito e di non vedere l'ora di riprovarci
© Rockstar Games
Paolo Paglianti
22.12.2023 16:00

La corte londinese ha stabilito che il diciottenne Arion Kurtaj, autore del clamoroso «hacking» dei video di GTA VI, dovrà passare i prossimi anni in un ospedale psichiatrico, lontano da qualsiasi dispositivo elettronico collegato a Internet. Kurtaj è affetto da autismo, quindi secondo la corte non può affrontare un processo, al tempo stesso ha dimostrato non solo di non essersi pentito dei reati contestati, ma non vede l’ora di riprovarci.

La «carriera» da hacker di Kurtaj inizia quando era sedicenne e viola i server di British Telecom: riesce a mettere le mani su dati sensibili del gigante telecom britannico e lo ricatta per 3 milioni di sterline. Gli va male, ma grazie a delle SIM telefoniche sgraffigna comunque 100.000 sterline. Qualche tempo dopo, entra nella rete aziendale di Nvidia, azienda californiana produttrice di schede video 3D (peraltro sfruttatissime per il «mining» di cripto valute), riuscendo di nuovo a trafugare dati sensibili. Nuova richiesta di riscatto, ma questa volta, a causa di un «tradimento» da parte di rivali hacker, le forze dell’ordine lo trovano e lo arrestano. Per inciso, tra i dettagli svelati da questi «concorrenti», sembra che Kurtaj avesse accumulato oltre 14 milioni di sterline tra furti online e ricatti vari. Praticamente nessuna azienda ha ammesso di aver pagato l’hacker  (tra le sue vittime, anche Uber e Microsoft) e naturalmente Kurtaj non ha permesso all’autorità pubblica di accedere al suo «portafoglio» di cripto valute, che potrebbe essere assai pieno.

Viene portato in un hotel Travelodge a Bicester, dove è ai domiciliari e gli viene proibito l’utilizzo di computer e cellulari. Kurtaj non si perde d’animo e si collega alla Rete utilizzando un Firestick Amazon, quello che normalmente viene utilizzato per vedere serie TV sulle piattaforme di streaming. Riesce a collegarci una tastiera e un mouse, lo trasforma in un ariete digitale e penetra le difese di Rockstar, publisher di videogame che sta lavorando in gran segreto da oltre dieci anni al nuovo blockbuster GTA VI. Il precedente capitolo della fortunata quanto violentissima saga ha venduto quasi 200 milioni di copie nel mondo, e Rockstar sta ultimando i preparativi per una presentazione faraonica del nuovo videogame. Kurtaj gli rovina completamente i piani, pubblicando dei video a uso interno e mostrando dettagli supersegreti del gioco, tra cui la nuova protagonista –la prima di sesso femminile nel franchise.

Di questi giorni la «condanna» della corte britannica, che da una parte rileva i disturbi di tipo autistico di Kurtaj, e quindi evita una condanna in una galera vera e propria, e dall’altra tenta di evitare il ripetersi di questi crimini rinchiudendolo in un ospedale psichiatrico, lontano (si spera) da smartphone e PC. La pena è indefinita: uscirà soltanto quando l’autorità medica stabilirà che non ha più intenzione di commettere questo genere di reati. Oltre a Kurtaj, è finito nei guai anche il suo «socio» brasiliano con cui aveva formato il gruppo di hacker «Lapsus$», su cui l’agenzia di Cyber Defense statunitense ha pubblicato un rapporto di 59 pagine (che trovate qua) . Il secondo hacker attualmente in stato di arresti domiciliari nello stato sudamericano, e il suo nome non è stato rivelato, essendo ancora minorenne.

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